Responsabilità genitoriale e affido

Responsabilità genitoriale e custodia o affido

Chi possiede i doveri-poteri per il bambino?

  • Esistono norme che regolano la custodia o meglio l’affidamento, responsabilità genitoriale e collocazione, cioè dove il bambino può vivere.
  • Le norme vigenti sono particolarmente importanti nelle situazioni in cui i genitori non sono sposati.
  • Anche se uno solo dei genitori ha l’affidamento esclusivo e la collocazione, l’altro ha comunque il diritto a vedere regolarmente il figlio.

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Cos’è la responsabilità genitoriale (Codice Civile Art. 316 ss.)?

La responsabilità genitoriale comprende un complesso di doveri-poteri a protezione tutela della persona del figlio sia di natura personale che patrimoniale:

  • Poteri-doveri di natura personale significano l’obbligo e il dovere di mantenere, istruire ed educare i figli.
  • I genitori rappresentano il figlio, fino alla maggiore età, in tutti gli atti civili.
  • Potere-dovere di natura patrimoniale è il potere di amministrare i beni del figlio in modo responsabile senza ipotecare, alienare o dare in pegno i beni del figlio, se non in caso di necessità o utilità evidente del figlio dopo autorizzazione del giudice tutelare.

La responsabilità genitoriale, che veniva chiamata una volta patria potestà, regola in pratica chi si occupa del figlio e chi prende le decisioni importanti a suo riguardo, come p.es. la scelta della scuola o un’intervento chirurgico, tenendo conto delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del figlio.

Chi possiede la responsabilità genitoriale?

A seconda che i genitori siano sposati o meno, le norme per l'affidamento sono diverse. Esiste anche un regolamento speciale per le donne minorenni.
In Italia la legge ha equiparato la stato dei figli di coppie non sposate e sposate, questo significa che il rapporto tra genitori e figli non risente della esistenza o no di un vincolo coniugale. La responsabilità genitoriale è legata dunque al riconoscimento di paternità e di maternità del figlio.
Nel momento in cui avviene il riconoscimento di paternità anche il padre avrà la responsabilità genitoriale, mentre in caso di disaccordo tra i genitori sarà il giudice a scegliere la soluzione migliore negli interessi del figlio.

Genitori sposati

Se i genitori sono sposati l’esercizio della responsabilità genitoriale spetta ad entrambi. Padre e madre hanno quindi la medesima responsabilità rispetto al figlio.

🔎 Attenzione: Se al momento della nascita sei sposata, ma il figlio è di un’altra uomo, il bambino viene di solito automaticamente riconosciuto come figlio del marito. Come fare l’atto di riconoscimento di paternità da parte del padre biologico leggilo qui.

Genitori non sposati

I genitori non sposati possono richiedere l'affidamento congiunto prima della nascita, presentando una dichiarazione di affidamento congiunto davanti ad un ufficiale dello stato civile o in un atto pubblico o in un testamento. In tal caso, il padre naturale sarà indicato come padre anche nel certificato di nascita, questo procedimento si chiama riconoscimento del nascituro.(Codice Civile Art. 254)

I genitori poi possono essere conviventi o no. In questi casi il procedimento è il seguente:

  • Conviventi: si applicano le norme generali sulla responsabilità genitoriale.
  • Non conviventi: la mancata convivenza con la prole non rappresenta più un ostacolo al congiunto esercizio della responsabilità genitoriale. La legge attuale consente ai genitori che abbiano riconosciuto il figlio naturale l’esercizio congiunto della responsabilità genitoriale anche là dove i genitori biologici non abbiano mai convissuto o non abbiano mai avuto legami basati su un rapporto coniugale

Nel caso in cui il padre del bambino non abbia riconosciuto la sua paternità, essendo non sposati, tu riceverai automaticamente l’affidamento esclusivo del bambino quando nascerà.

Con il riconoscimento di paternità e maternità invece i genitori dichiarano di essere i genitori del figlio e quindi creano così un rapporto di filiazione con tutti gli obblighi e doveri nei suoi confronti.
La legge prevede che, per il principio di bigenitorialità, un figlio abbia diritto a mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori anche nel caso di separazione o divorzio.

Mamma minorenne

Nel caso in cui tu sia ancora minorenne saranno i tuoi genitori ad avere la responsabilità genitoriale sia su di te che su tuo figlio, in loro mancanza sarà il Tribunale dei minori a nominare un tutore. Esistono delle eccezioni nel caso in cui tu abbia compiuto 16 anni: leggile qui. Appena avrai raggiunto la maggiore età la responsabilità genitoriale la otterrai automaticamente tu.

Affidamento o affido

Esistono diversi tipi di affido:

1. Affido congiunto o condiviso
Secondo la legge l’affidamento o affido di regola è congiunto o condiviso. Affido congiunto è l’espressione della legge sul divorzio degli anni ‘70 ormai superata dalla Legge 54/2006 che usa invece il termine affido condiviso quando viene esercitata separatamente da entrambi. Questo significa che i genitori sono entrambi responsabili per il mantenimento, la cura, l’istruzione e l’educazione del figlio. Le decisioni di maggiore importanza - riguardanti istruzione, educazione e salute devono essere prese per interesse del figlio e di comune accordo tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni del figlio. Mentre l’esercizio disgiunto della responsabilità genitoriale si deve limitare alle sole questioni di ordinaria gestione e all’organizzazione della vita quotidiana, come la scelta delle persone da frequentare, dell’alimentazione, delle attività sportive e di svago, nei periodi coincidenti con la permanenza presso un genitore.

2. Affido esclusivo
Solamente nel caso ci sia una situazione, che reca problemi ai figlio, uno dei genitori sia incapace ed inidoneo alla cura, crescita ed educazione, il Tribunale può disporre di un affidamento esclusivo, questi viene di solito riconosciuto al genitore collocatario, cioè quello con cui vive il figlio. Il genitore non affidatario mantiene il diritto di prendere parte alle decisioni importanti e di incontrare il figlio e mantenerlo.

3. Affido super-esclusivo
Nel caso in cui un genitore sia totalmente disinteressato alla vita del figlio ed indempiente all’obbligo di mantenere il figlio.

4. Affido alternato
Nel caso in cui i figli vivano per periodi alternati da entrambi i genitori. In questo modo il padre e la madre hanno, durante il periodo di tempo in cui vive con il figlio, l’affidamento esclusivo.

ℹ️Per la regolamentazione dell’affido per le coppie non sposate Il tribunale competente è il tribunale ordinario del luogo di residenza abituale del minore.

In qualsiasi caso, quello che è importante per lo sviluppo del bambino è che vi sforziate dall’inizio per avere un buon rapporto, così potrete evitare litigi che andranno solo a scapito del bambino.

Collocamento o residenza del figlio

La collocazione o collocamento è il posto, scelto da entrambi i genitori, dove il figlio andrà a vivere. Il genitore presso il quale il figlio vivrà si chiama genitore collocatario. I genitori stabiliscono di comune accordo dove il minore ha la sua residenza abituale. Nel caso non siano in grado di prendere un accordo, potranno rivolgersi ad un giudice che deciderà sempre negli interessi del figlio. Dall’età di 12 anni ed anche minore, se dotato di discernimento, verrà sentito anche il figlio.

ℹ️ Di solito il tribunale predilige la madre come genitore collocatorio, tenendo presente la tesi chiamata maternal preference. Questa tesi sostiene che i bambini fino all’età scolare devono essere collocati dalla madre. Esistono solo ragioni gravi o particolari che potrebbero sostenere il contrario.

Diritto di visita

Il diritto di visita è il diritto del genitore, che non convive con il figlio, di mantenere un rapporto significativo con il figlio - ogni figlio infatti ha il diritto di avere rapporti con entrambi i genitori.

L’Art. 337ter del Codice Civile dice: „Il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.“

Di solito vengono quindi stabiliti sia i giorni che le ore o periodi più lunghi che il figlio può trascorrere con il genitore non collocatario, quindi con il quale di solito non vive.

Chi ha diritto di visita al bambino?

Il genitore con cui il bambino non vive ha diritto di visita al bambino. Il diritto di visita deriva direttamente dal rapporto di „filiazione“. Se il bambino cresce con la madre, ad esempio, e la paternità è chiarita, il padre ha automaticamente il diritto di vedere il bambino.

Se i genitori non riescono a mettersi d'accordo sugli orari di contatto, sarà il giudice del tribunale dei minori a prendere le decisioni. Anche in questo caso, l'interesse maggiore del bambino è sempre il criterio decisivo: se per determinati motivi non è nell'interesse del bambino vedere il padre, il contatto può anche essere negato per decisione del tribunale. Tuttavia, la decisione spetta al tribunale dei minori, non a uno dei due genitori.

Le legge tiene anche conto dei nonni ed anche se non hanno un vero e proprio diritto di visita, gli viene concesso il diritto di mantenere dei rapporti significativi con i nipoti.
Codice Civile 317bis :“Gli ascendenti hanno diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni. L'ascendente al quale e' impedito l'esercizio di tale diritto può’ ricorrere al giudice del luogo di residenza abituale del minore affinché' siano adottati i provvedimenti più' idonei nell’esclusivo interesse del minore.“

Trasferimento e diritti di visita

Nel caso in cui il genitore con cui il bambino vive voglia cambiare casa, sarebbe bene che il trasloco non limitasse il diritto di visita dell'altro genitore. Il giudice di merito valuterà nell’interesse del figlio/i e valutando di non ostacolare il rapporto con il genitore non collocatario. La cosa importante è che non si può violare il diritto al bambino di vedere entrambi genitori.

Hai ancora domande o preoccupazioni?

È comprensibile che adesso non ti possa immaginare bene come può essere prendersi cura del bambino e crescerlo insieme, soprattutto nel caso in cui tu abbia vissuto in modo conflittuale la vostra relazione. Forse pensi anche che non sarà facile trovare con il tuo partner una via comune e costruttiva per educare vostro figlio.

Ti potrebbe aiutare parlare con qualcuno di cui ti fidi e che abbia magari a riguardo una certa esperienza di vita. Dall’esterno spesso vengono consigli che aprono un orizzonte nuovo e molto più vasto di quello che a volte ci immaginiamo. La tua vita e quella di tuo figlio hanno un valore prezioso! Hai anche il diritto di cercare aiuto e sostegno da chi ti stima senza avere pregiudizi a riguardo.


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