Devo informare il mio datore di lavoro sulla gravidanza? E quando devo farlo?
Anche se è consigliabile informare il tuo datore di lavoro della tua gravidanza, non esiste nessun obbligo di farlo - ed anche nessuna scadenza specifica che devi rispettare.
Ulteriori informazioni e perché è importante e sensato dire al tuo capo del tuo stato di gravidanza, te lo spieghiamo nel seguente articolo.
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Cosa dice la legge?
La legge non dice esattamente entro quale tempo si è tenute a comunicare al datore di lavoro dello „stato interessante“. L’informazione deve avvenire però con un preavviso opportuno per poter fruire del congedo di maternità.
Esiste una eccezione, nella quale sei obbligata a comunicare al datore di lavoro il tuo stato gravidico appena sarà accertata la gravidanza.
Questo deve accadere quando l’attività lavorativa espone la donna ed il nascituro a radiazioni ionizzanti. (Art. 8 legge 151/2001)
Certo è che la legge tutela la gravidanza e la salute della donna e del nascituro. Quindi il comunicare la gravidanza non può portare per legge a nessun tipo di discriminazione.
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Che vantaggio ha informare il datore di lavoro?
Forse sei preoccupata di come potrebbe reagire il tuo datore di lavoro e quindi ti chiedi il motivo per cui sarebbe necessario informarlo.
Il tuo superiore deve sapere della tua gravidanza in modo da poter applicare al meglio e nel tuo interesse personale tutte le norme della legge sulla tutela della maternità. La gravidanza porta con sé alcuni obblighi per il tuo capo e ulteriori diritti per te. Pertanto, ha senso informare il tuo capo prima o poi.
Se poi eserciti una attività fisicamente faticosa, pericolosa o inadatta ad una gravidanza, il datore avrà tempo di cercare mansioni più fattibili per evitare di mettere a rischio la gravidanza.
Quando è il momento giusto per annunciare una gravidanza?
Tu sei quella che decide quando dire che sei incinta. Esistono diversi fattori che puoi soppesare individualmente.
- Alcune donne desiderano che trascorrano le prime 12 settimane in tutta tranquillità. È proprio questo il tempo in cui la probabilità di un aborto spontaneo è molto più elevato del resto della gravidanza.
- Altre donne calcolano con una reazione positiva del superiore e raccontano subito la novità.
- Alcune informano la direzione per correttezza e buona fede il prima possibile e per evitare il risentimento in caso di una „assenza“ a sorpresa.
- Altre ancora comunicano il nuovo „stato interessante“ molto più tardi per ragioni personali.
Ognuno di questi approcci ha la sua giustificazione ed è ammissibile per legge.
ℹ️ A proposito: Se una gravida, per esempio, soffre molto di nausee e si da malata, non deve rivelare la sua gravidanza. Il datore di lavoro riceve infatti l’attestato di malattia riportante solo inizio e fine della malattia senza specificazione di quale malattia si tratti.
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Formalità: quale certificato devo consegnare al datore di lavoro?
Al più tardi prima dell’inizio del periodo di divieto obbligatorio di lavoro, chiamato congedo di maternità o congedo obbligatorio maternità, la donna è tenuta a consegnare al datore di lavoro e all’INPS il certificato medico indicante anche la data presunta del parto.
Questi dati li necessita per calcolare i tuoi giorni liberi restanti o il tuo congedo obbligatorio di maternità.
ℹ️ A proposito: In un colloquio di lavoro una donna non deve rispondere a domande su una possibile gravidanza o sulla pianificazione familiare - generalmente queste domande non sono permesse ed illegali (Art. 37 della Costituzione ed anche il Decreto legislativo 198/2006). In questi momenti è perfino permesso tenere segreta una gravidanza.
Possibili casi speciali - come si può reagire?
Un caso speciale potrebbe essere se il contratto di lavoro è stato sciolto senza che l'azienda sapesse della gravidanza. In questo caso, è necessaria un'azione rapida dato che esiste un divieto di licenziamento.
Al momento forse non stai lavorando, ma sei in congedo parentale. Ora hai scoperto di aspettare un altro bambino.
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